di Alida Franchi
Il recente sviluppo del giornalismo investigativo – e soprattutto del cosiddetto data journalism, basato su numeri, connessioni e statistiche di non sempre facile accesso e comprensione – non rappresenta certo un fenomeno nuovo. Lo rivela la fertilissima produzione culturale novecentesca ispirata proprio alla professione giornalistica, dal cinema (Tutti gli Uomini del Presidente, Professione Reporter,Il caso Spotlight, quest’ultimo vincitore dell’Oscar 2016 come miglior film) al fumetto: pensiamo a Superman e alla fidanzata Lois Lane, a innumerevoli altri personaggi firmati Marvel e DC, o a Valentina, la provocante fotografa nata dalla penna dell’italiano Guido Crepax.
Tintin, creazione del belga Hergé, è un altro noto reporter del fumetto
Nella realtà, l’immagine del giornalista, come quella della dell’agente segreto o dell’hacker, è perfino più ambivalente e divisoria che nella fiction. Difesi, perfino idolatrati dai sostenitori di una trasparenza “senza se e senza ma”…
View original post 770 altre parole
alidafranchi 